Parco regionale dell'Abbazia
Istituito nel 1995, si estende per circa 900 ettari sui primi rilievi collinari che si innalzano alle spalle del moderno abitato di Monteveglio, nel cuore della Valle del Samoggia. Il Centro San Teodoro, sede amministrativa del Parco, ospita inoltre il "Centro di documentazione e didattica ambientale". Accanto agli ambienti più naturali il territorio si arricchisce di numerosi elementi storici, tra i quali spiccano i resti del castello di matildica memoria, celebre per le sue tormentate vicende medievali e il complesso religioso dell'Abbazia di Santa Maria.
Abbazia di Monteveglio
L'incantevole borgo fortificato di Monteveglio, un tempo la più importante e inespugnabile roccaforte matildea della zona, sorge insieme all'antichissima Abbazia di Santa Maria Assunta sul cucuzzolo di un colle che domina la vallata. Le origini del Castello risalgono all'anno Mille: dell'originaria fortificazione restano la porta ad arco da cui ancora oggi si accede al borgo (si notino le asole di sollevamento del ponte levatoio) e una massiccia torre castellana, entrambe sormontate da merlature a coda di rondine, attraverso cui si gode di una splendida vista sulle colline circostanti.
Il Castello di Serravalle
Il borgo fortificato e cinto da mura di Castello di Serravalle ha origini davvero antiche. Fu costituito in difesa dell'esarcato di Ravenna contro i barbari e distrutto dai Longobardi nel VIII sec.; ricostruito nel periodo medievale sulle fondamenta romane, diede asilo a Carlo Magno nell'800 e fino al 1109 fu feudo di Matilde di Canossa, fu poi conteso fra Guelfi bolognesi e Ghibellini modenesi che vinsero la disputa. Il castello passo poi ai Boccadiferro dal 1550 al 1800, dei quali rimane addirittura una curiosa leggenda. Il borgo si apre con un'imponente porta rafforzata da una caratteristica torre e piccole torrette agli angoli e oggi ospita l'ECOMUSEO della valle e del vino.
La Chiesa di S. Apollinare
Immersa tra verdi campi e circondata da vigneti, da sempre elemento caratteristico della zona, a 1 km dal centro del Comune di Castello di Serravalle, conserva vari tesori d'arte, come "L'Assunta" di Ercole Graziani (1688-1765), affreschi del Guardassoni e del Samoggia. All'esterno si presenta con un color rosso mattone, inquadrato dal color crema delle lesene che tripartiscono la facciata e delle cornici che inquadrano la chiesa e il timpano, la chiesa appare semplice ma bellissima. All'interno è composta da una navata centrale divisa in cinque campate e quattro cappelle laterali divise con capitelli corinzi e volte a botte si conclude con un'abside semicircolare... Insomma da vedere!
La Rocca di Bazzano
Con l'adiacente Chiesa di S. Stefano è un esempio, splendidamente conservato, di castello quattrocentesco, che venne riedificazione da Azzo VIII d'Este tra il 1296 e il 1317 per diventare poi palazzo signorile di residenza della famiglia Bentivoglio dalla fine del 1400. Citata per la prima volta nel 1019 sembra però avere origini ancora più antiche. Nel 1038 il vescovo di Modena la concesse in enfiteusi al marchese Bonifacio di Canossa, padre di Matilde e pur non comparendo fra i castelli matildici secondo la leggenda esso sarebbe collegato al castello di Monteveglio tramite una galleria sotterranea all'interno della quale sarebbero nascosti la corazza d'oro della contessa guerriera ed alcuni scrigni contenenti oggetti preziosi.
Ma la sua storia non finisce qui... Vieni a scoprirla!
Il Castello di Vignola
E' forse per tutti i Vignolesi il simbolo più importante ed amato di identità geografica e culturale. La Rocca s'innalza su uno sperone di arenaria vigilando sulla valle del Panaro, nell'incantevole paesaggio delle prime colline. La sua data di costruzione è incerta ma si presume successiva all'età carolingia per difendere l'abitato della cittadina dai barbari Ungari. Sottoposta al vescovo di Modena dal 936 e fino al XV ebbe una funzione esclusivamente militare. Nel 1401 il ferrarese Uguccione dei Contrari la ricevette in dono da Niccolò III d'Este con tutto il feudo di Vignola e nei vent'anni successivi divento la sontuosa dimora dei contrari. Tornò agli estensi nel 1575 per poi essere ceduta 2 anni dopo ai Boncompagni (ultimi feudatari); nel 1796 fu incorporata nei domini del duca di Modena e nel XIX sec. divenne sede di istituzioni sociali e politiche.